Il boom inarrestabile della musica britannica

Brexit o non Brexit, un fatto è certo: la Gran Bretagna continuerà a essere un peso massimo nella musica mondiale. La sola Londra fattura quanto tutta l’industria discografica europea e il fenomeno è destinato a durare: secondo UK Music, l’ente che si occupa del settore nel 2015 il fatturato dell’industria musicale britannica è stato di 4,1 miliardi di sterline (circa 4,5 miliardi di euro). Nomi come Adele, Ed Sheeran, Sam Smith continuano a fare il giro del mondo sulle ali di un successo globale. Peraltro del totale, oltre la metà (2,2 miliardi di sterline) è stato destinato all’export. Ma i grandi nomi sono soltanto la punta di diamante di un nutrito drappello di artisti (da Elton John ai Muse, passando per i Rolling Stones, Rod Stewart, il compianto David Bowie, Cliff Richards, il nordirlandese Van Morrison e tanti ever green come i Pink Floyd e i Beatles, che continuano a vendere in abbondanza) che lo scorso anno hanno contribuito a uno su sei degli album di artisti che hanno dominato il mondo della musica, con un picco di eccellenza ai primi posti della graduatoria, dato che la metà degli album che hanno più venduto nel mondo è stata di provenienza britannica.

Certo, i parametri della distribuzione stanno cambiando rispetto alle vecchie case discografiche, ma siti di streaming come Spotify, Apple Music e Tidal, per citare i più noti, stanno crescendo in modo tumultuoso, con un balzo delle vendite nell’ultimo biennio, salite a 251 milioni di sterline rispetto ai 168 milioni del 2014. Jo Dipple, Ceo di UK Music giura peraltro che il fenomeno è destinato a intensificarsi, comunque vadano gli altri settori dell’economia in seguito alle incertezze della Brexit. Non sorprende che il Governo abbia subito sbandierato il risultato portandolo a esempio di come la Gran Bretagna potrà continuare a fiorire anche al di fuori della UE. Il parallelo è azzardato e tutto da provare per gli altri settori, ma è difficilmente contestabile per il mondo della musica, destinata a crescere a tutto volume. La scuderia di giovani promesse che si sta affermando è d’altronde enorme e continua a fiorire incessantemente portando alla ribalta nuovi gruppi come The Amazons, Royal Blood, Baby Strange, Blossoms, Estrons, Inheaven o artisti singoli come James Bay, George Ezra, George Cosby e Adam French, Billie Marten e Tom Prior, per citare soltanto la punta dell’iceberg. Un fiorire incessante che sprigiona un’energia incessante, incomparabile con altri Paesi.